I gatti dell’Hermitage: questi 74 gatti vivono qui per un motivo: hanno un importante servizio per lo Stato!
Il Museo statale dell’Ermitage, nella città russa di San Pietroburgo, è uno dei musei più antichi e più grandi del mondo. Fu fondata nel 1754 dall’imperatrice Caterina la Grande. Ha una gigantesca collezione di oltre tre milioni di opere d’arte! Il museo è aperto al pubblico dal 1852. I turisti di tutto il mondo possono ammirare parte della collezione in esposizione permanente.
Oltre agli interni lussuosi, il museo ha un’altra particolarità che non solo fa piacere ai visitatori, ma li aiuta anche ad affrontare i topi del tutto indifferenti al valore degli oggetti. Questi sono i gatti dell’Ermitage: un intero esercito di gatti con la coda che da decenni combattono attivamente contro i parassiti.
Vista del Palazzo d’Inverno, che fa parte dell’Ermitage.
Uno dei gatti dell’Hermitage.
Il museo si trova in un complesso di edifici storicamente significativi, che comprende il Palazzo d’Inverno, residenza degli imperatori russi. Durante il regno dell’imperatrice Elisabetta, all’inizio del XVIII secolo, il palazzo era infestato dai topi, che facevano incursione nelle cucine degli zar e distruggevano le boiserie.
Elisabetta ordinò di collocare nel palazzo dei gatti domestici, che dovevano sorvegliare le cantine e i corridoi e distruggere la crescente popolazione di topi. I gatti si sono rivelati una soluzione estremamente efficace al problema dei topi. Da allora i gatti vivono e cacciano nel palazzo.
Quando il palazzo fu trasformato in museo, i gatti vi rimasero per proteggere la collezione dai roditori. Gli animali vivono stabilmente all’Ermitage dal XVIII secolo, tranne che per un breve periodo di assedio della città e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
A quel tempo i gatti dell’Ermitage morirono, ma all’inizio degli anni Cinquanta la popolazione di ratti nel museo aumentò. A quel punto vennero introdotti nuovi gatti per continuare la tradizione di eliminare i parassiti.
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Fino alla metà degli anni Novanta i gatti vivevano in condizioni piuttosto precarie, finché l’amministrazione del museo non avviò un programma di cura per i soffici servitori dell’Ermitage.
Nel 2007 il museo iniziò ad accettare i gatti randagi e dal 2011 iniziò l’annuale Festa dei gatti. Durante il festival gli sponsor portano cibo e giocattoli per i gatti e l’amministrazione del museo organizza concorsi di ritratto felino per i bambini.
Attualmente l’Ermitage ha 74 gatti sterilizzati. Sono assistiti da quattro persone. C’è una piccola clinica veterinaria e una cucina speciale dove viene preparato il cibo per i responsabili. Il museo riceve 400 euro al mese dalla fondazione di beneficenza per nutrire gli animali.
Inoltre, nel 2015 è diventato possibile prendersi cura dei gatti dell’Ermitage, e diverse persone ne hanno già approfittato. Ora si sono presi cura dei pelosi parassiti di una delle più grandi collezioni d’arte del mondo.
Fonte: topvoyager.com
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